Villa Blanc.

Un documento che riassume la storia del complesso situato sulla via Nomentana, dalla sua costruzione nel lontano 1895 e fruizione da parte del conte Blanc, alle sue vicissitudini del corso del secolo scorso fino ad oggi.

Dopo circa 65 anni, quando il parco ed i suoi edifici erano già in stato di abbandono, arriva un uomo, uno scultore, che si innamora del luogo e decide di realizzare li il suo atelier, il luogo dove saranno create la maggior parte delle sue opere. Con Pietro De Laurentiis villa Blanc riscopre una nuova vita, di nuovo il parco si rianima di gente che va a vedere le opere dello scultore ma che contemporaneamente ammira e gode del verde rigoglioso ed esotico, dei boschetti di alloro, di lecci e di palme, della presenza di specie arboree e di edifici decorati superbamente dalle mani di rinomati artigiani delll’inizio del ‘900.

Villa Blanc trova non solo un “inquilino” ma, come sarà qualche decennio dopo, un uomo che si batterà strenuamente per evitare che il parco diventi preda di speculatori dal cemento facile.

23/03/1895

Il Barone Alberto Blanc, ministro degli esteri del regno di Umberto I di Savoia acquista un complesso immobiliare vicino a S. Agnese, sulla via Nomentana, sul quale fa erigere su quel suolo la villa che porterà il suo nome. Il progetto porta il nome dell’ing. Francesco Mora e Giacomo Boni (eclettico uomo d’arte e di cultura, corrispondente di Ruskin, Morris e Webb, che successivamente dirigerà gli scavi del foro romano). Tra le decorazioni si annoverano sculture Andrea De Carolis.

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15/05/1922

Il complesso di Villa Blanc viene dichiarato di “importante interesse artistico” dal Ministero dell’Istruzione Pubblica (sulla base delle Leggi n. 364/1909 e n. 688/1912).

16/01/1950

La Società Generale Immobiliare (SOGENE) acquista la villa dagli eredi Blanc per circa 150 milioni di lire e negli anni successivi richiede ed ottiene dal Ministero della Pubblica la revoca il vincolo “d’importante interesse artistico” per per far posto a nuove costruzioni aventi carattere “non di lusso”.

Anno 1959

L’artista Pietro De Laurentiis prende in affitto, dalla Società Generale Immobiliare, un edificio collocato all’interno del complesso di Villa Blanc, per trasferirvi il suo studio di scultura, restaurando un immobile che allora si presentava fatiscente. L’artista prima ed i suoi eredi poi, da allora provvedevano a loro spese sia alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile e dell’area a verde circostante, sempre nel rispetto dell’aspetto originario e della vincolistica esistente.

21/12/1972

La SOGENE stipula un contratto di compravendita con l’Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca. La società cedente si impegna a eliminare i vincoli urbanistici ed artistici entro il 1974. Obiettivo è la demolizione della Villa per far posto alle nuove costruzioni dell’ambasciata ed alla residenza dell’ambasciatore.

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1973-1974

Pietro De Laurentiis e Antonio Cederna avviano, con Italia Nostra ed i cittadini del quartiere, una storica battaglia per la difesa della villa, al termine della quale, nel 1974, la Giunta Comunale imporrà alla Villa il vincolo di Zona N: parco pubblico. La Società Generale Immobiliare e la Repubblica Federale Tedesca sono costrette ad abbandonare i propositi speculativi. La vendita non viene perfezionata e la villa torna di proprietà della SOGENE.

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19/05/1976

Il Ministero per i Beni Culturali, a seguito dell’opera del De Laurentiis, e sulla base dei nuovi pareri e studi storico-architettonici di Piccinato, Zevi e Marconi impone di nuovo sulla villa storica, il vincolo monumentale ai sensi della L.1089 del 1° giugno 1939.

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16/06/1984

La sentenza definitiva del Consiglio di Stato, rigetta i numerosi ricorsi della SOGENE contro i diversi vincoli gravanti sulla Villa. Nella battaglia legale le associazioni dei cittadini, con in prima fila Pietro De Laurentiis, sono parti in causa insieme al Ministero dei Beni Culturali ed al Comune di Roma nella difesa della villa.

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17/10/1991

Muore Pietro De Laurentiis, lasciando agli eredi, ed in primo luogo alla moglie Nina, l’eredità della collezione di opere poste nello studio, ma soprattutto delle battaglie civili in difesa del patrimonio artistico e della villa

Agosto 1992

La LASES Srl, una sconosciuta società, con un capitale sociale di appena 12 milioni di lire ed casalinga ventisettenne come amministratrice, acquista la Villa per la cifra di 27 miliardi di lire. Su richiesta di Italia Nostra e di Nina De Laurentiis, il Ministro dei Beni culturali Alberto Ronchey decide di esercitare il diritto di prelazione con l’obiettivo di trasferivi il circolo ufficiali, liberando così i locali di Palazzo Barberini allo scopo di realizzare una grande galleria di arte antica. Il ministero nei mesi seguenti impone il vincolo monumentale su tutto il complesso monumentale.

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Agosto 1993

Sulla base di ipotesi di reato, rivelatesi poi insussistenti, circa la compravendita della villa e l’esercizio della prelazione, la magistratura incrimina lo stesso Ronchey arrestando alti funzionari del suo Ministero. La Villa finisce sotto sequestro e la custodia giudiziaria viene affidata a Nina De Laurentiis. Ronchey, scoraggiato, rinuncia alla prelazione. L’unica voce che negli anni successivi cerca costantemente di mantenere la villa al centro dell’attenzione è quella di Nina De Laurentiis.

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19/11/1997

La LUISS, dopo la rinuncia da parte del Ministero dei Beni Culturali ad esercitare il diritto di prelazione, acquista la villa per poco più di sei miliardi di lire e nomina un consiglio di esperti per curare il restauro. Si registrano le prime polemiche relative alla fruizione del parco da parte dei cittadini che la LUISS vorrebbe limitare.

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Anno 2001

La LUISS, chiede di variare la destinazione d’uso della villa da verde pubblico a zona universitaria. Nonostante l’opposizione di Italia Nostra e dei cittadini il Commissario straordinario del comune di Roma, prefetto Mosino ne accoglie la richiesta con la delibera 37/2001. Successivamente la villa viene di nuovo vincolata a verde pubblico dal Piano Regolatore Generale del Comune di Roma. Da allora si accentua il degrado favorito anche dall’abbandono dei lavori di restauro e la villa e le sue costruzioni minori divengono residenza di numerose persona senza fissa dimora.

Anno 2002

La LUISS nega l’accesso allo studio De Laurentiis cambiando la serratura al cancello. Il consiglio del 3° Municipio, guidato dal Presidente Orlando Corsetti, che vota all’unanimità documento di solidarietà.. Solo nel settembre successivo, Nina De Laurentiis riuscirà a tornare nello studio per circa 2 ore al giorno previa apertura del servizio di vigilanza incaricato dalla Luiss.

Maggio 2003

Le sculture di Pietro De Laurentiis, trafugate dallo studio vengono recuperate dai Carabinieri del Nucleo del Patrimonio Artistico e riconsegnate alla famiglia De Laurentiis nel corso di una toccante e semplice cerimonia.

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Ottobre 2003

La LUISS avvia una trattativa con il Comune di Roma che prevede uno scambio tra quest’ultima ed un terreno di proprietà del Comune sul quale l’università vorrebbe riunire le sue facoltà facendone un “campus”.

Inverno 2004

Nonostante le numerose denunce di Nina De Laurentiis, dei comitati e del 3° Municipio continua il degrado della villa, accentuato dalla presenza negli immobili di persone senza fissa dimora; a causa di ripetuti furti di energia elettrica la moglie dello scultore, Nina, è costretta a far rimuovere il contatore: l’atelier resta al buio!

21/03/2005

La situazione peggiora ulteriormente e vandali indisturbati si accaniscono contro lo studio. Dopo due tentativi, avvenuti (14 e 19 marzo) tempestivamente denunciati ai carabinieri da Nina De Laurentiis, e nonostante le denunce dei cittadini che, il 20 marzo, manifestavano davanti alla villa, i vandali riuscivano a penetrare nell’atelier dello scultore infierendo su diverse sculture danneggiandone o distruggendone quattro tra le più significative prodotte negli anni ’60 e più volte esposte in mostre d’interesse nazionale quali Italia ’61, la “Quadriennale di Roma”

23/05/2005

La LUISS richiede a Nina De Laurentiis di sgombrare lo studio dalle sculture entro quindici giorni. Motivazione l’asserita necessità di installare al suo posto la residenza di un guardiano che dovrebbe provvedere alla tutela degli immobili (in grave stato di abbandono!!). Tale scelta è motiva dal fatto che l’immobile è l’unico in buono stato di conservazione di tutto il complesso di Villa Blanc.

08/12/2005

Gli eredi De Laurentiis si oppongono alle richieste della LUISS che richiede lo sfratto dello storico studio. Del contenzioso si occupa il tribunale civile di Roma;

12/10/2006

Al termine di un contenzioso giudiziario il Giudice Odello concede alla LUISS lo sfratto delle opere dello scultore dallo storico studio! Le sculture pensate, create, realizzate e mantenute per oltre 47 anni nello studio di villa Blanc devono essere cacciate!

15/01/2007

Il comune di Roma sembra seriamente intenzionato ad acquisire Villa Blanc: ma quando avverrà?

26/01/2007

L’assessore alla cultura del comune di Roma, Silvio Di Francia, rilascia una intervista dove dichiara che le sculture di Pietro De Laurentiis resteranno nell’atelier di villa Blanc!

11/10/2007

Villa Blanc è stata “acquisita” dal Comune di Roma!! Ieri sera la giunta comunale ha approvato la delibera che consente l’acquisizione da parte del Comune del complesso di villa Blanc.

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